PROGRAMMA

 La rappresentazione si apre con il canto gregoriano Pueri Hebraeorum “, antifona  processionale della Domenica delle palme, il cui ritornello dice: “I bambini degli ebrei, portando rami d’ulivo, andarono incontro al Signore acclamando e dicendo: Osanna al figlio di David”.

Ave verum Corpus

di W.A. Mozart (1756-1791), è un canto eucaristico. Il testo dice:  “Salve, vero corpo, / nato da Maria Vergine, / che veramente patì e fu immolato / sulla croce per l’uomo, / dal cui fianco squarciato / sgorgarono acqua e sangue: / fa’ che noi possiamo gustarti / nella prova suprema della morte”.

Vexilla Regis

è un Inno del Venerdì Santo cantato a strofe alternate: una in gregoriano e una in stile polifonico. L’inno venne composto nel VI secolo da Venanzio Fortunato (530-607) in occasione dell’arrivo a Poitiers nel 568 di una grossa reliquia della Santa Croce.

Gesù mio con dure funi

un canto della tradizione popolare della Passione, vede la prima pubblicazione del testo nel 1738, in una raccolta di “canzoncine divote” pubblicata da Gennaro Maria Sarnelli,  un prete napoletano seguace di Sant’Alfonso  Maria de’ Liguori.  Pare che quasi tutte le “canzoncine” fossero in realtà opera di sant’Alfonso stesso. E’ uno dei canti della processione del Giovedì e del Venerdì Santo.

O capo insanguinato

corale di J.S.Bach (1685-1750), è una delle melodie più diffuse a livello europeo e nordamericano come Inno per la Quaresima e il Tempo di Passione. E’ tratto dal latino Salve caput, un lungo testo poetico sulla Passione di Cristo e attribuito a Arnolfo di Lovanio (c. 1240-48), monaco cistercense e Abate di Villiers in Brabante.

Stabat Mater

è una sequenza del XIII secolo, il cui testo è attribuito a Jacopone da Todi. La prima parte è una meditazione sulle sofferenze di Maria,  durante la crocifissione e la Passione di Cristo. La seconda parte è una invocazione in cui l’orante chiede a Maria di farlo partecipe del dolore provato da Maria stessa e da Gesù durante la crocifissione e la Passione. Viene qui eseguita nella versione a cori alternati (polifonico e gregoriano) composta da G.Tartini (1692-1770)

Media vita

è un Responsorio ambrosiano del quarto sabato di Quaresima e attribuito a Nokter Balbulus (X sec.), monaco di San Gallo in Svizzera. Il testo è pieno di drammaticità e di sentita contrizione, con la certezza che l’Ira di Dio (“pro peccatis nostris juste irasceris“) è in realtà un’ira giusta che purifica, deterge e salva: “Sancte et misericors Salvator”.

Tu nella notte triste

è nuovamente un corale di J.S.Bach per la Quaresima.

Che male ho fatto mai” 

è’ la traduzione italiana di uno dei tre “Improperia” (Popule meus, quid feci tibi?), cioè quei versetti cantati  durante l’adorazione della Croce del Venerdì Santo. Il testo immagina i “rimproveri” che Gesù rivolge agli ebrei dalla croce; parte degli Improperi sovrappongono le parole di Cristo a quelli di Dio stesso quando ricorda agli ebrei la salvezza concessa attraverso Mosé.
Il rito degli Improperia è antichissimo, già testimoniato a Gerusalemme nel III sec. (descritto dalla pellegrina Eteria) e accolto in Occidente verso il VI secolo.

Christus factus est

è un Responsorio Graduale per la Domenica delle Palme, cantato anche alle Lodi del Giovedì, Venerdì e Sabato Santo. E’ uno dei brani gregoriani in cui più alta è la simbiosi tra testo e melodia: esso si dilunga sulla meditazione della “kenosi” di Cristo, il suo umiliante svuotamento fino alla morte, e alla morte di croce. Ma proprio nel contemplare l’abbassamento il testo di san Paolo vede l’esaltazione di Cristo, che ha ricevuto nella risurrezione un nome che è sopra ogni nome.

Voi ch’amate lo Criatore

è una Lauda duecentesca dal Laudario di Cortona, per voce solista. E’ il pianto di Maria sul Figlio morto. Il testo è molto struggente, su una melodia semplice, ma di grande effetto.

Attende Domine

è un Inno dalla liturgia mozarabica che mirabilmente sottolinea il carattere penitenziale del Tempo di Quaresima e con il quale si conclude la Sacra rappresentazione. La supplica non è solo rivolta a Dio Padre, ma anche a Cristo Redentore, colui che, in virtù del suo farsi carico dei nostri peccati, affronta e vince la morte facendo di noi un popolo di redenti.

Il Pianto della Madonna