È necessario per un musicista, per un cantante, per uno strumentista, per un attore, occuparsi del corpo?
Nell’ antichità l’uomo viveva una simbiosi tra il corpo, il suono e la ‘musica’.
Oggi spesso i musicisti sperimentano un conflitto tra il proprio corpo e il suono; un conflitto comprensibile: il suono è aria oscillante, il corpo è materia che lavora.
Il corpo e i tessuti corporei possono imparare a ripristinare il dialogo con l’oscillazione e con il suono.
C’è tanta sete, nel mondo dell’arte, di una tecnica corporea in grado di recuperare il legame simbiotico dell’uomo con il suono e la musica.
Che il corpo diventi sonoro, strumento vibrante esso stesso nella sua globalità, è un sogno, un desiderio e una sete non solo del musicista, ma di chiunque desideri sentirsi vivo, sempre più vivo e vitale, in un mondo che, per i suoi tanti contorti ritmi, ambienti e strutture, sembra voler spegnere sempre più il nostro essere uomini.
Questo seminario si rivolge sia a cantanti, coristi, attori, strumentisti, direttori di coro e musicoterapeuti, sia a fisioterapisti, logopedisti, insegnanti e a chiunque senta il desiderio di vivere il proprio corpo come uno strumento vibrante e sonoro.
Sono previste lezioni individuali ed esperienze collettive sensoriali e corporee. Non sono richieste capacità musicali o artistiche; ciascun partecipante lavorerà a partire dalla propria esperienza e attitudine personale.
Sabato ore 10.00-13.00 e 15.00-18.00
Domenica ore 10.00-13.00
Docenti – Maria Silvia Roveri, Tarcisio Tovazzi, Camilla da Vico.
Per informazioni scrivere a info@vocemea.it